IL
GIARDINO DI LILITH
Ma chi è Lilith esattamente?
È una figura presente nelle antiche religioni mesopotamiche e nella prima religione ebraica. Nella religione mesopotamica, Lilith è il demone femminile associato alla tempesta, ritenuto portatore di disgrazie e malattie. Per gli antichi ebrei, invece, era la prima moglie di Adamo (antecedente ad Eva): fu ripudiata e cacciata dal Giardino dell'Eden, poiché si rifiutò di obbedire al marito che pretendeva di sottometterla.
Alla fine dell'Ottocento, in concomitanza con la crescente emancipazione femminile in occidente, Lilith diventa il simbolo del femminile che non si assoggetta al maschile.
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IL BELLO DI
ESSERE DONNA
Qualche tempo fa
feci un breve sondaggio sul mio profilo Facebook, in cui chiesi qual
era -secondo i miei contatti- il più grande vantaggio dell'esser
donna e la caratteristica per la quale non avrebbero mai voluto
esserlo. La domanda era rivolta ad entrambi i sessi.
Mi soprese molto la
risposta dei miei contatti: quasi tutti, sia donne che uomini,
scelsero come pregio del genere femminile il poter dare la vita
e come svantaggio l'avere le mestruazioni. Oltre il paradosso
evidente, poiché per poter generare la vita il ciclo risulta essere
prerogativa essenziale, mi stupì molto quanto fosse limitante
l'opinione nei riguardi delle qualità femminili. Anche perché molte
donne non possono/vogliono avere dei bambini e non sono certo
identificabili come prive di qualità.
D'altronde, io
stessa - come tantissime altre donne- dico spesso con ironia, ma
celando ahimè un fondo di rassegnazione, che nella "prossima
vita" vorrei nascere uomo. Perché è più facile. Ed eccome se
lo è, ancora ai nostri giorni: impossibile negarlo. 'Più facile'
non è però mai stato un sinonimo esclusivo di "felicità"
ed anzi, spesso sono proprio le fatiche a regalarci le più grandi
soddisfazioni.
Eppure stentiamo
tutte/i a trovare caratteristiche positive che non ci limitino ad una
relazione, ad un rapporto con qualcuno: ad es., madre- che si
sdoppia, sensibile e che accudisce; moglie - amabile, rispettabile,
attenta.
Non credo di aver
mai conosciuto un uomo etero che invidiasse le donne per qualcosa che
andasse oltre la possibilità di sedurre per ottenere vantaggi e la
facilità di rimorchio. Come se questi fossero elementi assimilabili
universalmente a tutte e pure opportunità: spesso si tratta di
svantaggi, per donne che non ne desiderano gli effetti
consequenziali.
Ma non ci possiamo
affatto stupire, se siamo le prime a identificare poche qualità nel
nostro genere e anzi a considerare potenziali difetti e debolezze i
nostri punti di forza.
Ci è stato
insegnato che forza e potere erano sinonimi della parola "uomo"
e negli anni, per raggiungerli, abbiamo sfruttato le affinità con il
genere maschile, mettendo da parte ciò che invece andrebbe
valorizzato del nostro genere e potrebbe portare a reali cambiamenti
di direzione positivi.
Se provate a cercare
su Google "le qualità di una donna", avrete molte
difficoltà a trovare dei risultati soddisfacenti. Troverete le
caratteristiche che di una donna piacciono agli uomini e come
riuscire ad ottenerle. Troverete qualità come l'empatia, la
sensibilità, l'accudimento: stereotipi limitanti, non in quanto
tali, ma perché carenti se non sostenuti da altre tantissime
peculiarità e sempre solo legati all'idea di una donna in relazione
a qualcun altro.
Vi voglio elencare
ora alcuni attributi che rendono unico il nostro genere e che
dovremmo mettere in mostra come una medaglia al valore, da passare
alle nostre figlie con orgoglio; da insegnare ai nostri figli maschi
come qualità a cui ambire. Certo, anche questi non sono tutti
requisiti innati, ma molti vengono acquisiti mediante l'educazione;
ma rimangono comunque degni di vanto.
E, naturalmente, con
ciò non voglio classificarli come necessariamente esclusivi del
nostro genere: anche molti uomini potrebbero riconoscersi in questa
piccola lista. Apparirà però ovvio a tutti i miei lettori che si
tratta di peculiarità a maggioranza femminili ed esorto a prenderne
spunto, non ad affermarne la scontatezza.
Siamo multitasking:
le donne sono in grado di portare avanti molte azioni insieme; siamo
portate a vedere le realtà nella loro globalità: gli uomini hanno
una visione più settoriale; possiamo avere multiorgasmi e la nostra
esperienza sessuale è spesso capace di abbracciare anche la nostra
emotività; sopportiamo maggiormente il dolore e siamo più propense
al sacrificio; abbiamo molta più pazienza ed energia; siamo in grado
di ascoltare, con il cuore, e di parlare apertamente delle nostre
emozioni; siamo più altruiste e più comprensive; possiamo
trasformarci, cambiare il nostro look e aspetto con estrema facilità;
riusciamo a vedere molteplici possibilità, ove l'uomo spesso vede
un'unica soluzione; abbiamo maggior coraggio di cambiare le nostre
abitudini; il ciclo ci permette spesso una vita più lunga e ci
protegge da molti malanni; la nostra memoria è più solida; abbiamo
un rapporto più maturo con i nostri genitori, che meno spesso
degenera in situazioni morbose; siamo portate a sognare in grande, ma
non ci abbattiamo se la situazione richiede attesa.
E voi, vi siete mai
domandate quale fosse il vostro motivo d'orgoglio d' essere una
donna?
Provate a pensarci e
a far sì che venga notato. Dobbiamo rimarcare le doti che ci rengono
uniche e, pertanto, essenziali. Indipendentemente dalla
moltiplicazione della specie.
"Dietro una
grande DONNA c'è sempre un grande uomo"
è una frase ben lungi dall'essere diffusa: è ora che ci impegniamo
tutte ad invertire la rotta.
(Articolo pubblicato in primis sulla rubrica omonima di AostaCronaca)
Isabella Rosa
Pivot
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