Diciamolo: le
peggior nemiche delle donne sono proprio le donne.
In realtà, le
reali e costanti sorgenti del maschilismo sono proprio le femmine invidiose che
pullulano nel tuo ufficio, attorno a te all’aperitivo, che vagano come uccelli
del malaugurio attorno al tuo profilo social; nella speranza di vederti cadere
e potersi sentire meglio loro. Poiché QUESTO è il punto: l’'invidia è il
bisogno di distruggere la felicità dell'altro. E noi donne ne abbiamo a palate.
L’uomo (anche se ultimamente sono cambiati i tempi anche per loro) è
solitamente più diretto, sicuro di se, più collaborativo e competitivo, al
massimo.
La donna, invece,
forse per un’educazione mirata ad un immaginario femminile irraggiungibile e
costantemente perfetto; la continuità con cui viene sottoposta a modelli stereotipati;
è più propensa a sentirsi in difetto nella società di cui fa parte.
Prendiamo la
strega cattiva di Biancaneve, ad esempio. Una donna bellissima, dotata di
poteri incredibili e a capo di un regno intero, che non riesce a godere della sua fortuna al punto
che decide di perseguitare un’ orfana, solo perché ne patisce bellezza e
spensieratezza. Perché una donna bella e potente prova invidia? Perché sente il
bisogno di confrontarsi spasmodicamente con un’altra?
“L’Invidia non
consiste tanto nel desiderare un oggetto dell’altro (in questo caso la
bellezza) ma nel provare fastidio di fronte alla felicità dell’altro. Non si
invidia una donna altrettanto potente e bella, ma la felicità che, ad esempio,
una donna semplice e meno importante possa provare, pur essendo ‘meno dotata’ È
come se l’invidiosa si chiedesse: ‘ma com’è possibile che lei, che ai miei
occhi non ha valore, sia così felice e amata da tutti?’.” (Dott.ssa Renata
Rana)
L’invidia nasce
da una sensazione di impotenza interiore, spesso inconscia, che non ci fa
sentire adeguati in mezzo agli altri. L’invidioso non può fare a meno di
neutralizzare l’altro, facendogli terra bruciata attorno, perché non conosce
altro modo di sentirsi considerato.
Per l’invidiosa
la gioia altrui è fonte di sofferenza e rabbia. Se una vostra amica reagisce
con sdegno davanti ad un vostro successo, non c’è dubbio: è invidiosa. Ovviamente
lo stesso vale anche per voi. Se improvvisamente i riscontri sociali ottenuti
dalla questa amica diventano per voi motivo di rabbia o di incredulità, forse è
bene che vi fermiate un attimo a riflettere, prima di rovinare con frecciatine
o comportamenti bizzarri un rapporto a cui, almeno un tempo, tenevate.
L’invidiosa non
sa o non ammette quasi mai di esserlo,
perché ovviamente dichiararlo significherebbe confessare la propria
“inferiorità”. Gioca sul pettegolezzo, sui sotterfugi, persino con se stessa.
Unico modo per
uscirne è trovare la soluzione alla sensazione di impotenza, cercando delle alternative
nella propria vita per risollevare la propria autostima. Anche perché, un
sano confronto competitivo può portarci a migliorare… mentre sentimenti
negativi come l’invidia non fanno altro che mangiarci dentro e spezzare i
nostri filoni di sicurezze.
Ricordo a tutte
che, alla fine, il principe se l’è preso Biancaneve. Con anche il regno.